Persistenti equivoci giurisprudenziali sull’applicazione con finalità antielusiva dell’art. 37, comma 3, D.P.R. n. 600/1973 ai casi di interposizione reale.

Di Federica Campanella -
Abstract Recenti pronunce della Corte di Cassazione confermano la perdurante incertezza che si registra in ordine alla portata applicativa dell’art. 37, comma 3, D.P.R. n. 600/1973, nella misura in cui viene affermata la finalità antielusiva della norma e la sua riferibilità a qualunque ipotesi di interposizione nel possesso del reddito, sia fittizia che reale. Tale indirizzo giurisprudenziale desta, invero, molte perplessità, posto che vengono accumunati due fenomeni che risultano tra loro profondamente diversi, quali l’elusione/abuso del diritto e l’evasione fiscale. L’orientamento dei giudici, e prima ancora del Fisco, certamente non condivisibile, può essere eccezionalmente g. . .