Spigolature in tema di deducibilità delle minusvalenze da cessione “senza corrispettivo” del diritto alla prestazione sportiva e la pericolosa riesumazione dell’art. 53 Cost. per far prevalere la “sostanza economica” nella nuova veste di “concretezza oggettiva”.

Di Angelo Contrino -
(commento a/notes to Cass., sez. trib., ord. 8 ottobre 2020, n. 21701)  Abstract Nel saggio si analizza criticamente la recente ordinanza della Corte Suprema di Cassazione che ha riconosciuto la deducibilità delle minusvalenze da cessione senza corrispettivo di calciatori “non svincolati”, nonostante l’irrilevanza della “destinazione a fini extraimprenditoriali” ex art. 101 T.u.i.r., argomentando, per un verso, sull’esistenza di reciprocità di oneri e vantaggi tra le parti negoziali e, per l’altro, sulla rilevanza dell’operazione nella sua “concretezza oggettiva” in un’ottica di attuazione dell’art. 53 Costituzione. Tali argomentazioni sono ritenute inidonee sia si. . .