1. La recente ordinanza n. 20747 del 2019 della Sezione tributaria della Corte di Cassazione – nel dipanare una questione relativa ad un avviso di accertamento emesso dall’Ufficio con metodo induttivo, in seguito all’omissione della dichiarazione Iva – offre interessanti spunti sulla prova di resistenza in tema di violazione del preventivo contraddittorio tra le parti.
Il contribuente, fin dal primo grado, ha sostenuto di essere incorso in un errore formale in quanto l’intermediario telematico avrebbe correttamente trasmesso la “sezione” Irpef della dichiarazione ed omesso di inviare quella Iva per l’anno di imposta interessato: a suo dire, infatti, il modello UNICO aveva una struttura da considerarsi unitaria e la contestazione principale che esso formulava era la violazione, da parte dell’Ufficio, dell’art. 6, c. 5 dello Statuto dei diritti del contribuente in tema di contraddittorio endoprocedimentale. Prima di procedere ad iscrivere a ruolo il tributo risultante da una incertezza su aspetti rilevanti della dichiarazione, l’Ufficio doveva, pertanto, rivolgergli l’invito a fornire i chiarimenti necessari o a produrre i documenti, entro un termine congruo e non inferiore a 30 giorni. Se ciò fosse avvenuto, egli avrebbe potuto produrre le fatture ed i registri contabili per favorire un esito diverso dell’accertamento.
La Corte di Cassazione prescinde dalla ricostruzione normativa effettuata dal contribuente e, tuttavia, riconosce la violazione del contraddittorio e la nullità dell’accertamento impugnato riconducendola ad un generalizzato obbligo di attivare il confronto preventivo, per l’Amministrazione finanziaria in materia di tributi armonizzati, come l’Iva oggetto della controversia, “la cui violazione comporta l’invalidità dell’atto, purchè il contribuente abbia assolto all’onere di enunciare in concreto le ragioni che avrebbe potuto far valere e non abbia proposto un’opposizione meramente pretestuosa”.
Nello specifico, i Supremi giudici, affermano, infatti, che la produzione della documentazione contabile del contribuente rappresenta in concreto una giustificazione non meramente pretestuosa che avrebbe consentito all’Amministrazione di pervenire all’accertamento dell’imposta effettivamente dovuta.
2. La riqualificazione della fattispecie effettuata dai Supremi giudici, sempre all’interno dell’ambito di operatività del principio del contraddittorio, richiede – prima della formulazione di alcune osservazioni critiche – una sintesi dell’evoluzione normativa e giurisprudenziale.
La c.d. prova di resistenza, almeno da un punto di vista letterale (il termine utilizzato più volte nel testo, sia in inglese may, che in francese peut, è traducibile con l’italiano può) si presentava come un “suggerimento” dei giudici comunitari che si occupavano di contraddittorio in tema di dazi doganali (nella sentenza Kamino International Logistics BV e Datema Hellmann Worldwide Logistics BV contro Staatssecretaris van Financiën, C-129/13 e C-130/13, per il cui commento si veda A. MARCHESELLI, Il contraddittorio va sempre applicato ma la sua omissione non può eccepirsi in modo pretestuoso, in Corr. trib., 2014, 2536 ss.). Sembrava che si volesse offrire al giudice nazionale una mera possibilità di vincolare la violazione del previo contraddittorio – e il conseguente annullamento della decisione adottata al termine del procedimento amministrativo relativo – a che, in mancanza della predetta irregolarità, tale procedimento avrebbe potuto comportare un risultato diverso.
Le Sezioni Unite, invece, con la ben nota sentenza n. 24823 del 2015, nell’interpretare quanto affermato dal giudice comunitario, hanno stabilito che, in tema di tributi armonizzati opera una clausola generale di contraddittorio endoprocedimentale di matrice comunitaria sanzionata con la nullità del conclusivo atto impositivo, solo ed esclusivamente a condizione che, in giudizio, si dimostri che in mancanza di violazione dell’obbligo, il procedimento “avrebbe potuto comportare un risultato diverso”. Di contro, in caso di tributi non armonizzati, il principio del contraddittorio è applicabile solo in vigenza di una disposizione interna ad hoc, come l’art. 12, c. 7 dello Statuto dei diritti del contribuente e, in tali ipotesi, della prova di resistenza si può fare a meno.
Nondimeno, più di recente, con la sentenza n. 701 del 2019 della Sezione tributaria (cfr. F. TUNDO, Contraddittorio: la Cassazione recupera la funzione nomofilattica e supera la “riforma” in itinere, in Corr. trib., 2019, 678 e ss.), i Supremi giudici sembrano fornire una diversa lettura.
Essi affermano, infatti, che alla prova di resistenza sono condizionate – prescindendo dalla dicotomia tra tributi armonizzati e non armonizzati – tutte le fattispecie per le quali vi è una disposizione che preveda espressamente la nullità dell’atto formato in violazione del contraddittorio, ma non anche la suddetta prova di resistenza.
Infine, il legislatore, nell’introdurre, con la novella al D. Lgs. n. 217 del 1998, l’art. 5 ter, rubricato invito obbligatorio, nell’ambito delle imposte sui redditi e dell’Iva, se non è stata rilasciata copia del processo verbale di chiusura delle operazioni da parte degli organi di controllo, ha espressamente condizionato la nullità dell’atto, in caso di omissione del preventivo contraddittorio, a che il contribuente dimostri in concreto le ragioni che avrebbe potuto far valere se il confronto fosse stato attivato.
3. Già dopo la sentenza n. 24823 del 2015, condivisibile dottrina (cfr. E. LA SCALA, L’effettiva applicazione del principio del contraddittorio nel procedimento amministrativo tributario tra svolte, ripensamenti e attese, in Riv. Dir. Fin. e Sc. Fin., 2015, I, 394 e ss.) affermava che la prova di resistenza gravava il contribuente di un impegno eccessivo aprendo la strada alla temuta probatio diabolica e, conseguentemente, squilibrava sempre più a favore dell’Amministrazione finanziaria le posizioni delle parti. La dicotomia tra fattispecie a cui la prova doveva essere applicata o meno ha reso, peraltro, ancora più condivisibile la predetta affermazione. Quello che attenta dottrina ha qualificato come uno strabiliante doppio binario (cfr. M. BEGHIN., Il contraddittorio endoprocedimentale tra disposizioni ignorate e princìpi generali poco immanenti, in Corr. trib., 2016, 479 e ss.) tra tributi armonizzati e non ha, inoltre, paventato la violazione di principi costituzionali recati dagli articoli 97, 53 e 111. Ma anche il contrasto con norme e principi europei, come l’art. 41 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, oltrechè dei principi di “equivalenza” ed “effettività” con specifico riguardo alla dicotomia enunciata, determinante diversi esiti nell’applicazione di regole interne o meno.
Di conseguenza, chi riteneva e ritiene il principio del contraddittorio un canone immanente, essenziale non solo a garantire i diritti di difesa del contribuente ma soprattutto un corretto e condiviso esercizio della funzione impositiva (cfr. F. TUNDO, Sull’illegittimità dell’avviso di accertamento “a tavolino” in mancanza di contraddittorio endoprocedimentale, in Riv. dott. comm., 2017, 149 e ss.; A. COLLI VIGNARELLI, Il contraddittorio endoprocedimentale e l'”idea” di una sua “utilità” ai fini dell’invalidità dell’atto impositivo, in Riv. dir. trib., 2017, I, 21 e ss.; S. MULEO, Il contraddittorio procedimentale: un miraggio evanescente?, in Riv. trim. dir. trib., 2016, 234 e ss.), fin da allora interpretava la possibilità delineata dai giudici comunitari come il volere, tutt’al più, riscontrare che il contribuente fornisca alcuni elementi minimi in alcun modo pretestuosi, ma supportati da veridicità tale da consentirne la valutazione per la decisione finale.
Un esame, per così dire, temporalmente e sistematicamente contestualizzato dell’ordinanza ci induce a ritenere che ci sia verosimilmente l’intenzione da parte della Suprema Corte, anche alla luce di quanto previsto dal legislatore nella novella, di non discostarsi dalla sopra indicata posizione della dottrina.
Difatti, anche se inizialmente i Supremi giudici ricordano che si era “precisato che per escludere la relativa nullità è sufficiente che in giudizio il contribuente non si sia limitato a lamentare la violazione formale, ma abbia prospettato in concreto le ragioni che avrebbe potuto far valere”, e che “l’opposizione di dette ragioni si riveli non puramente pretestuosa”, la conclusione alla quale essi giungono è che non appare meramente pretestuosa la produzione di documentazione contabile con la quale il contribuente avrebbe potuto fornire all’Amministrazione quei dati e quelle notizie che avrebbero potuto concorrere all’accertamento dell’imposta sul valore aggiunto effettivamente dovuta.
Sembra, pertanto, che ciò che si richiede per ritenere configurata – in ogni ambito in cui sia ad oggi normativamente o interpretativamente richiesta – la prova di resistenza è che in sede giudiziale deve risultare che il contribuente, ove fosse stato rispettato il contraddittorio procedimentale, avrebbe potuto addurre elementi difensivi non puramente fittizi o strumentali.
E’, quindi, la semplice potenzialità, a prescindere dagli effettivi contenuti, ad essere ritenuta idonea al raggiungimento dell’obiettivo.
In questo modo alla recente rigidità del legislatore – che ha evidentemente ritenuto di dover limitare normativamente il diritto al contraddittorio, non solo escludendolo nel caso di avvisi c.d. parziali ex artt. 41 bis del D.P.R. n. 600 del 1973 e 54, cc. 3 e 4, del D.P.R. n. 633 del 1972, ma anche espressamente vincolandolo alla prova di resistenza – fa da contraltare la giurisprudenza che appare, in qualche modo, alleviare l’onere probatorio del contribuente, quantomeno per le ipotesi per le quali ne è ancora garantito l’esercizio.
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
ACCORDINO P., Problematiche applicative del “contraddittorio” nei procedimenti tributari, Milano, 2018;
BEGHIN M., Il contraddittorio endoprocedimentale tra disposizioni ignorate e princìpi generali poco immanenti, in Corr. trib., 2016, 479 e ss.;
COLLI VIGNARELLI A., Il contraddittorio endoprocedimentale e l'”idea” di una sua “utilità” ai fini dell’invalidità dell’atto impositivo, in Riv. dir. trib., 2017, I, 21 e ss.;
DEL FEDERICO L., Tutela del contribuente ed integrazione giuridica europea. Contributo allo studio della prospettiva italiana, Milano, 2010;
FANTOZZI A., Violazioni del contraddittorio e invalidità degli atti tributari, in Riv. dir. trib., 2011, I, pagg. 137 e ss.,
LA SCALA E., L’effettiva applicazione del principio del contraddittorio nel procedimento amministrativo tributario tra svolte, ripensamenti e attese, in Riv. Dir. Fin. e Sc. Fin., 2015, I, 394 e ss.;
MARCHESELLI A., Il contraddittorio va sempre applicato ma la sua omissione non può eccepirsi in modo pretestuoso, in Corr. trib., 2014, 2536 ss.;
MULEO S., Il contraddittorio procedimentale: un miraggio evanescente?, in Riv. trim. dir. trib., 2016, 234 e ss.;
RAGUCCI G., Il contraddittorio nei procedimenti tributari, Torino, 2009;
SALVINI L., La partecipazione del privato all’accertamento, Padova, 1990;
TUNDO F., Procedimento tributario e difesa del contribuente, Padova, 2013;
TUNDO F., Sull’illegittimità dell’avviso di accertamento “a tavolino” in mancanza di contraddittorio endoprocedimentale, in Riv. dott. comm., 2017, 149 e ss.;
TUNDO F., Contraddittorio: la Cassazione recupera la funzione nomofilattica e supera la “riforma” in itinere, in Corr. trib., 2019, 678 e ss.
Informativa sul trattamento dei dati personali (ai sensi dell’art. 13 Regolamento UE 2016/679)
La vigente normativa in materia di trattamento dei dati personali definita in conformità alle previsioni contenute nel Regolamento UE 2016/679 del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati (Regolamento generale sulla protezione dei dati, di seguito “Regolamento Privacy UE”) contiene disposizioni dirette a garantire che il trattamento dei dati personali si svolga nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone fisiche, con particolare riguardo al diritto alla protezione dei dati personali.
Finalità del Trattamento e base giuridica
Il trattamento dei dati personali è finalizzato a:
– fornire il servizio e/o prodotto richiesto dall’utente, per rispondere ad una richiesta dell’utente, e per assicurare e gestire la partecipazione a manifestazioni e/o promozioni a cui l’utente ha scelto di aderire (richiesta e acquisto abbonamento periodici; richiesta e acquisto libri; servizio di fatturazione; invio periodici in abbonamento postale, invio newsletter rivolte a studiosi e professionisti).
– inviare newsletter promozionale di pubblicazioni a chi ne ha fatto richiesta; ferma restando la possibilità per l’utente di opporsi all’invio di tali invii in qualsiasi momento.
– inviare all’utente informazioni promozionali riguardanti servizi e/o prodotti della Società di specifico interesse professionale ed a mandare inviti ad eventi della Società e/o di terzi; resta ferma la possibilità per l’utente di opporsi all’invio di tali comunicazioni in qualsiasi momento.
– gestire dati indispensabili per espletare l’attività della società: clienti, fornitori, dipendenti, autori. Pacini Editore srl tratta i dati personali dell’utente per adempiere a obblighi derivanti da legge, regolamenti e/o normativa comunitaria.
– gestire i siti web e le segreterie scientifiche per le pubblicazioni periodiche in ambito medico-giuridico rivolte a studiosi e professionisti;
Conservazione dei dati
Tutti i dati di cui al successivo punto 2 verranno conservati per il tempo necessario al fine di fornire servizi e comunque per il raggiungimento delle finalità per le quali i dati sono stati raccolti, e in ottemperanza a obblighi di legge. L’eventuale trattamento di dati sensibili da parte del Titolare si fonda sui presupposti di cui all’art. 9.2 lett. a) del GDPR.
Il consenso dell’utente potrà essere revocato in ogni momento senza pregiudicare la liceità dei trattamenti effettuati prima della revoca.
Tipologie di dati personali trattati
La Società può raccogliere i seguenti dati personali forniti volontariamente dall’utente:
nome e cognome dell’utente,
il suo indirizzo di domicilio o residenza,
il suo indirizzo email, il numero di telefono,
la sua data di nascita,
i dettagli dei servizi e/o prodotti acquistati.
La raccolta può avvenire quando l’utente acquista un nostro prodotto o servizio, quando l’utente contatta la Società per informazioni su servizi e/o prodotti, crea un account, partecipa ad un sondaggio/indagine. Qualora l’utente fornisse dati personali di terzi, l’utente dovrà fare quanto necessario perchè la comunicazione dei dati a Pacini Editore srl e il successivo trattamento per le finalità specificate nella presente Privacy Policy avvengano nel rispetto della normativa applicabile, (l’utente prima di dare i dati personali deve informare i terzi e deve ottenere il consenso al trattamento).
La Società può utilizzare i dati di navigazione, ovvero i dati raccolti automaticamente tramite i Siti della Società. Pacini editore srl può registrare l’indirizzo IP (indirizzo che identifica il dispositivo dell’utente su internet), che viene automaticamente riconosciuto dal nostro server, pe tali dati di navigazione sono utilizzati al solo fine di ottenere informazioni statistiche anonime sull’utilizzo del Sito .
La società utilizza i dati resi pubblici (ad esempio albi professionali) solo ed esclusivamente per informare e promuovere attività e prodotti/servizi strettamente inerenti ed attinenti alla professione degli utenti, garantendo sempre una forte affinità tra il messaggio e l’interesse dell’utente.
Trattamento dei dati
A fini di trasparenza e nel rispetto dei principi enucleati dall’art. 12 del GDPR, si ricorda che per “trattamento di dati personali” si intende qualsiasi operazione o insieme di operazioni, compiute con o senza l’ausilio di processi automatizzati e applicate a dati personali o insiemi di dati personali, come la raccolta, la registrazione, l’organizzazione, la strutturazione, la conservazione, l’adattamento o la modifica, l’estrazione, la consultazione, l’uso, la comunicazione mediante trasmissione, diffusione o qualsiasi altra forma di messa a disposizione, il raffronto o l’interconnessione, la limitazione, la cancellazione o la distruzione. Il trattamento dei dati personali potrà effettuarsi con o senza l’ausilio di mezzi elettronici o comunque automatizzati e comprenderà, nel rispetto dei limiti e delle condizioni posti dal GDPR, anche la comunicazione nei confronti dei soggetti di cui al successivo punto 7.
Modalità del trattamento dei dati: I dati personali oggetto di trattamento sono:
trattati in modo lecito e secondo correttezza da soggetti autorizzati all’assolvimento di tali compiti, soggetti identificati e resi edotti dei vincoli imposti dal GDPR;
raccolti e registrati per scopi determinati, espliciti e legittimi, e utilizzati in altre operazioni del trattamento in termini compatibili con tali scopi;
esatti e, se necessario, aggiornati;
pertinenti, completi e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolti o successivamente trattati;
conservati in una forma che consenta l’identificazione dell’interessato per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali essi sono stati raccolti o successivamente trattati;
trattati con il supporto di mezzi cartacei, informatici o telematici e con l’impiego di misure di sicurezza atte a garantire la riservatezza del soggetto interessato cui i dati si riferiscono e ad evitare l’indebito accesso a soggetti terzi o a personale non autorizzato.
Natura del conferimento
Il conferimento di alcuni dati personali è necessario. In caso di mancato conferimento dei dati personali richiesti o in caso di opposizione al trattamento dei dati personali conferiti, potrebbe non essere possibile dar corso alla richiesta e/o alla gestione del servizio richiesto e/o alla la gestione del relativo contratto.
Comunicazione dei dati
I dati personali raccolti sono trattati dal personale incaricato che abbia necessità di averne conoscenza nell’espletamento delle proprie attività. I dati non verranno diffusi.
Diritti dell’interessato.
Ai sensi degli articoli 15-20 del GDPR l’utente potrà esercitare specifici diritti, tra cui quello di ottenere l’accesso ai dati personali in forma intelligibile, la rettifica, l’aggiornamento o la cancellazione degli stessi. L’utente avrà inoltre diritto ad ottenere dalla Società la limitazione del trattamento, potrà inoltre opporsi per motivi legittimi al trattamento dei dati. Nel caso in cui ritenga che i trattamenti che Lo riguardano violino le norme del GDPR, ha diritto a proporre reclamo all’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali ai sensi dell’art. 77 del GDPR.
Titolare e Responsabile per la protezione dei dati personali (DPO)
Titolare del trattamento dei dati, ai sensi dell’art. 4.1.7 del GDPR è Pacini Editore Srl., con sede legale in 56121 Pisa, Via A Gherardesca n. 1.
Per esercitare i diritti ai sensi del GDPR di cui al punto 6 della presente informativa l’utente potrà contattare il Titolare e potrà effettuare ogni richiesta di informazione in merito all’individuazione dei Responsabili del trattamento, Incaricati del trattamento agenti per conto del Titolare al seguente indirizzo di posta elettronica: privacy@pacinieditore.it. L’elenco completo dei Responsabili e le categorie di incaricati del trattamento sono disponibili su richiesta.
Ai sensi dell’art. 13 Decreto Legislativo 196/03 (di seguito D.Lgs.), si informano gli utenti del nostro sito in materia di trattamento dei dati personali.
Quanto sotto non è valido per altri siti web eventualmente consultabili attraverso i link presenti sul nostro sito.
Il Titolare del trattamento
Il Titolare del trattamento dei dati personali, relativi a persone identificate o identificabili trattati a seguito della consultazione del nostro sito, è Pacini Editore Srl, che ha sede legale in via Gherardesca 1, 56121 Pisa.
Luogo e finalità di trattamento dei dati
I trattamenti connessi ai servizi web di questo sito hanno luogo prevalentemente presso la predetta sede della Società e sono curati solo da dipendenti e collaboratori di Pacini Editore Srl nominati incaricati del trattamento al fine di espletare i servizi richiesti (fornitura di volumi, riviste, abbonamenti, ebook, ecc.).
I dati personali forniti dagli utenti che inoltrano richieste di servizi sono utilizzati al solo fine di eseguire il servizio o la prestazione richiesta.
L’inserimento dei dati personali dell’utente all’interno di eventuali maling list, al fine di invio di messaggi promozionali occasionali o periodici, avviene soltanto dietro esplicita accettazione e autorizzazione dell’utente stesso.
Comunicazione dei dati
I dati forniti dagli utenti non saranno comunicati a soggetti terzi salvo che la comunicazione sia imposta da obblighi di legge o sia strettamente necessario per l’adempimento delle richieste e di eventuali obblighi contrattuali.
Gli incaricati del trattamento che si occupano della gestione delle richieste, potranno venire a conoscenza dei suoi dati personali esclusivamente per le finalità sopra menzionate.
Nessun dato raccolto sul sito è oggetto di diffusione.
Tipi di dati trattati
Dati forniti volontariamente dagli utenti
L’invio facoltativo, esplicito e volontario di posta elettronica agli indirizzi indicati su questo sito comporta la successiva acquisizione dell’indirizzo del mittente, necessario per rispondere alle richieste, nonché degli eventuali altri dati personali inseriti nella missiva.
Facoltatività del conferimento dei dati
Salvo quanto specificato per i dati di navigazione, l’utente è libero di fornire i dati personali per richiedere i servizi offerti dalla società. Il loro mancato conferimento può comportare l’impossibilità di ottenere il servizio richiesto.
Modalità di trattamento dei dati
I dati personali sono trattati con strumenti manuali e automatizzati, per il tempo necessario a conseguire lo scopo per il quale sono stati raccolti e, comunque per il periodo imposto da eventuali obblighi contrattuali o di legge.
I dati personali oggetto di trattamento saranno custoditi in modo da ridurre al minimo, mediante l’adozione di idonee e preventive misure di sicurezza, i rischi di distruzione o perdita, anche accidentale, dei dati stessi, di accesso non autorizzato o di trattamento non consentito o non conforme alle finalità della raccolta.
Diritti degli interessati
Ai soggetti cui si riferiscono i dati spettano i diritti previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/2003 che riportiamo di seguito:
1. L’interessato ha diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile.
2. L’interessato ha diritto di ottenere informazioni:
a) sull’origine dei dati personali;
b) sulle finalità e modalità del trattamento;
c) sulla logica applicata in caso di trattamento effettuato con l’ausilio di strumenti elettronici;
d) sugli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell’articolo 5, comma 2;
e) sui soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati.
3. L’interessato ha diritto di ottenere:
a) l’aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l’integrazione dei dati;
b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati;
c) l’attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato.
4. L’interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:
a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta;
b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.
Dati degli abbonati
I dati relativi agli abbonati sono trattati nel rispetto delle disposizioni contenute nel D.Lgs. del 30 giugno 2003 n. 196 e adeguamenti al Regolamento UE GDPR 2016 (General Data Protection Regulation) a mezzo di elaboratori elettronici ad opera di soggetti appositamente incaricati. I dati sono utilizzati dall’editore per la spedizione della presente pubblicazione. Ai sensi dell’articolo 7 del D.Lgs. 196/2003, in qualsiasi momento è possibile consultare, modificare o cancellare i dati o opporsi al loro utilizzo scrivendo al Titolare del Trattamento: Pacini Editore Srl – Via A. Gherardesca 1 – 56121 Pisa. Per ulteriori approfondimenti fare riferimento al sito web http://www.pacinieditore.it/privacy/
Subscriber data
Subscriber data are treated according to Italian law in DLgs, 30 June 2003, n. 196 as updated with the UE General Data Protection Regulation 2016 – by means of computers operated by specifically responsible personnel. These data are used by the Publisher to mail this publication. In accordance with Art. 7 of the above mentioned DLgs, 30 June 2003, n. 196, subscribers can, at any time, view, change or delete their personal data or withdraw their use by writing to Pacini Editore S.r.L. – Via A. Gherardesca 1, 56121 Ospedaletto (Pisa), Italy. For further information refer to the website: http://www.pacinieditore.it/privacy/
Cookie
Che cos’è un cookie e a cosa serve?
Un cookie e una piccola stringa di testo che un sito invia al browser e salva sul tuo computer quando visiti dei siti internet. I cookie sono utilizzati per far funzionare i siti web in maniera più efficiente, per migliorarne le prestazioni, ma anche per fornire informazioni ai proprietari del sito.
Che tipo di cookie utilizza il nostro sito e a quale scopo? Il nostro sito utilizza diversi tipi di cookie ognuno dei quali ha una funzione specifica, come indicato di seguito:
TIPI DI COOKIE
Cookie di navigazione
Questi cookie permettono al sito di funzionare correttamente sono usati per raccogliere informazioni su come i visitatori usano il sito. Questa informazione viene usata per compilare report e aiutarci a migliorare il sito. I cookie raccolgono informazioni in maniera anonima, incluso il numero di visitatori del sito, da dove i visitatori sono arrivati e le pagine che hanno visitato.
Cookie Analitici
Questi cookie sono utilizzati ad esempio da Google Analytics per elaborare analisi statistiche sulle modalità di navigazione degli utenti sul sito attraverso i computer o le applicazioni mobile, sul numero di pagine visitate o il numero di click effettuati su una pagina durante la navigazione di un sito.
Questi cookie sono utilizzati da società terze. L’uso di questi cookie normalmente non implica il trattamento di dati personali. I cookie di terze parti derivano da annunci di altri siti, ad esempio messaggi pubblicitari, presenti nel sito Web visualizzato. Possono essere utilizzati per registrare l’utilizzo del sito Web a scopo di marketing.
Come posso disabilitare i cookie?
La maggior parte dei browser (Internet Explorer, Firefox, etc.) sono configurati per accettare i cookie. Tuttavia, la maggior parte dei browser permette di controllare e anche disabilitare i cookie attraverso le impostazioni del browser. Ti ricordiamo però che disabilitare i cookie di navigazione o quelli funzionali può causare il malfunzionamento del sito e/o limitare il servizio offerto.
Per avere maggiori informazioni
l titolare del trattamento è Pacini Editore Srl con sede in via della Gherardesca n 1 – Pisa.
Potete scrivere al responsabile del trattamento Responsabile Privacy, al seguente indirizzo email rlenzini@pacinieditore.it per avere maggiori informazioni e per esercitare i seguenti diritti stabiliti dall’art. 7, D. lgs 196/2003: (i) diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali riguardanti l’interessato e la loro comunicazione, l’aggiornamento, la rettificazione e l’integrazione dei dati, la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge; (ii) diritto di ottenere gli estremi identificativi del titolare nonché l’elenco aggiornato dei responsabili e di tutti i soggetti cui i suoi dati sono comunicati; (iii) diritto di opporsi, in tutto o in parte, per motivi legittimi, al trattamento dei dati relativi all’interessato, a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazioni commerciali.
Per modificare le impostazioni, segui il procedimento indicato dai vari browser che trovi alle voci “Opzioni” o “Preferenze”.
Per saperne di più riguardo ai cookie leggi la normativa.