1. La sentenza dei giudici della Commissione tributaria provinciale di Vicenza offre lo spunto per esaminare da una diversa angolazione un tema già oggetto di ampio dibattito, anche su questa Rivista, riguardante l’art. 26, c. 2, del D.P.R. n. 633/1972: L’interprete è, infatti, chiamato nuovamente a confrontarsi con la questione relativa all’identificazione del dies a quo per l’emissione di note di credito Iva in presenza di procedure concorsuali, dovendo questa volta valutare la possibilità della diretta applicazione nell’ambito dell’ordinamento domestico dell’assunto della sentenza C-246/16, della Corte di Giustizia dell’Unione europea e al di fuori della controversia in relazione alla quale è stata resa.
Nel caso deciso dalla sentenza in commento, l’Agenzia delle entrate ha contestato la detraibilità dell’Iva indicata in una serie di note di credito emesse da una società all’apertura di fallimenti e concordati preventivi che hanno coinvolto alcuni dei suoi clienti. A parere dell’Agenzia l’emissione di tali note era subordinata alla verifica dell’infruttuosità di dette procedure, verifica che poteva essere esperita solo alla conclusione delle medesime.
Accogliendo la tesi della ricorrente, e affermando la diretta applicazione del principio scolpito nella sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea C-246/16, il giudice di prime cure ha invece ritenuto che l’emissione delle note di variazione in diminuzione può avvenire anche all’avvio delle procedure concorsuali, purché il soggetto debitore sia in grado di provare, con ragionevole certezza, che il credito vantato non può essere più saldato.
2. Diversa è la posizione dell’Agenzia e della Corte di Cassazione, che, con interpretazione costante, ritengono che l’emissione delle note di credito sia possibile soltanto al termine delle procedure concorsuali, in cui è verificabile con certezza che queste siano rimaste infruttuose, a nulla rilevando che l’incapienza del debitore – e, quindi, l’effettiva impossibilità del recupero del credito – risulti in un momento antecedente alla chiusura della procedura e possa essere provata aliunde. Sicché non sarebbe sufficiente l’avvio di dette procedure, ma sarebbe necessario ed indispensabile che esse abbiano avuto un’effettiva conclusione. È solo l’esito infruttuoso della esecuzione giudiziale che certifica con cristallina evidenza l’incapienza totale o parziale del patrimonio del debitore e quindi la definitività dell’insoluto (cfr. Circ. Min. Fin. n. 77/2000; Ris. Ag. Entr. 155/2001; Ris. Ag. Entr. 89/2002; Risp. Ag. Entr. nn. 113/2018 e 55/2019. In giurisprudenza ex multis Cass. nn. 27136/2011 e 1541/2014).
È evidente come questa interpretazione sia finalizzata a tutelare le esigenze erariali: anticipare il momento dell’emissione della nota di credito all’avvio delle procedure concorsuali potrebbe infatti esporre il Fisco ad una perdita di gettito iva, in un momento in cui il mancato pagamento della fattura non è ancora definitivo.
Di contro, differirlo alla conclusione delle procedure in parola, inseguendo l’avverarsi della definitiva certezza dell’insoluto, potrebbe comportare per il contribuente l’impossibilità di recuperare l’imposta versata in eccesso a causa dello spirare del termine per esercitare il diritto alla detrazione, che in base alla versione vigente dell’art. 19, c. 1, del D.P.R. n. 633/1972 è identificato con quello di presentazione della dichiarazione annuale iva relativa all’anno in cui le operazioni oggetto di rettifica sono state effettuate. Ciò in evidente contrasto con il principio di neutralità e con quanto ripetutamente affermato dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea secondo cui “la base imponibile dell’iva che deve essere riscossa dalla autorità fiscali non può essere superiore al corrispettivo effettivamente pagato dal consumatore finale e sul quale è stata calcolata l’iva dovuta in definitiva da tale consumatore.” (CGUE, C-317/94, par. 19).
3. Nella sentenza C-246/16, la Corte di Lussemburgo ha avuto modo di esprimersi in ordine alla conformità dell’art. 26, c. 2, con l’art. 11, parte C, par. 1, secondo comma della sesta direttiva (trasfuso integralmente nell’attuale art. 90, par. 2, della direttiva 2006/112/CE).
È principio fondamentale della disciplina iva che la base imponibile sia costituita dal corrispettivo versato o da versare al cedente/prestatore.
In attuazione del principio di neutralità che caratterizza il tributo, è stata prevista dall’art. 11, parte C, della sesta direttiva (attuale art. 90 dir. 2006/112/CE) la possibilità di ridurre la base imponibile in caso di annullamento, recesso, risoluzione, non pagamento totale o parziale o di riduzione di prezzo dopo che l’operazione è stata effettuata alle condizioni stabilite dagli Stati membri (co. 1). Questi ultimi in caso di non pagamento parziale o totale, possono derogare a questa norma, prevedendo limiti alla riduzione della base imponibile (co. 2).
La Corte ha precisato che l’esercizio della facoltà riconosciuta dal comma 2 deve avvenire nel rispetto del principio di proporzionalità, nel senso che essa non deve andare oltre a quanto necessario per la tutela dell’interesse erariale.
Questo ha portato a ritenere che, nel caso in cui il cessionario/committente sia sottoposto a procedure concorsuali, l’esigenza di superare lo stato d’incertezza relativa all’an ed al quantum del mancato pagamento del corrispettivo pattuito potrebbe essere perseguita in maniera diversa rispetto al dover attendere la conclusione della procedura stessa.
La tutela dell’interesse erariale potrebbe essere raggiunta anche mediante il riconoscimento in capo al contribuente della possibilità di ridurre la base imponibile già nel momento in cui questi sia in grado di dimostrare con ragionevole probabilità che il credito che vanta nei confronti del suo cliente non sarà saldato.
Infatti, come già rilevato in dottrina, fermo restando che la dimostrazione del “carattere definitivo” del non pagamento di una fattura è circostanza che, di per sé, presenta sempre un’inevitabile “incertezza intrinseca”, secondo la CGUE spetterebbe quindi ai singoli Stati l’obbligo di identificare, nel rispetto del principio di proporzionalità e sotto il controllo del giudice, gli elementi di prova di una probabile durata prolungata del non pagamento che il soggetto passivo deve fornire in funzione delle specificità del diritto nazionale applicabile (C-246/16, punto 27).
Proprio tale constatazione ha condotto i giudici di Lussemburgo a ritenere che l’art. 11, parte C, par. 1, secondo comma, deve essere interpretato nel senso che “uno Stato membro non può subordinare la riduzione della base imponibile dell’imposta sul valore aggiunto all’infruttuosità di una procedura concorsuale qualora una tale procedura possa durare più di dieci anni”.
È bene fissare l’attenzione sul fatto che l’assunto della Corte è decisamente circoscritto: la stessa infatti non valuta negativamente tout court il differimento dell’emissione delle note di credito alla chiusura delle procedure concorsuali, previsto dall’art. 26. co. 2, bensì che in Italia queste ultime possano avere durata pluriennale, tale da “far sopportare agli imprenditori soggetti a detta legislazione, nei casi di non pagamento di una fattura, uno svantaggio in termini di liquidità rispetto ai loro concorrenti di altri Stati manifestamente in grado di compromettere l’obiettivo di armonizzazione fiscale perseguito dalla sesta direttiva”.
Alla luce dell’assunto dei giudici unionali sarebbe quindi sufficiente per poter permettere la riduzione della base imponibile provare con “probabilità ragionevole” che il debito non verrà pagato, non escludendo addirittura che tale riduzione possa avvenire già alla data di apertura della procedura concorsuale o una volta trascorso un determinato termine pluriennale dall’apertura della stessa, senza dover necessariamente attenderne la conclusione.
4. La sentenza della CTP, se è da salutare con favore per la corretta soluzione rassegnata, non sembra aver applicato correttamente i principi che regolano i rapporti tra l’ordinamento eurounitario e quello domestico: l’esigenza di tutela dei contribuenti non deve, infatti, far obliterare il rispetto dei meccanismi applicativi delle norme.
La sentenza della CGUE C-246/16 – i cui principi sono stati direttamente applicati dalla CTP – appare di primo acchito avere una natura schiettamente “monitoria”: indica come il legislatore domestico (nel caso di specie quello italiano) deve esercitare la facoltà a lui riconosciuta dal diritto UE.
Il principio in essa contenuto non dovrebbe, dunque, poter fondare la disapplicazione dell’art. 26, c. 2, al di fuori della controversia che ha dato luogo al rinvio, essendo l’art. 90 della direttiva una norma priva di effetti diretti e, dunque, avendo bisogno – per trovare applicazione nell’ordinamento interno – di un atto di ricezione rimesso alla discrezionalità dello Stato (cfr. CTR Firenze, sez. II, 4 giugno 2018, n. 1125).
Valorizzando, però, il punto 27 della sentenza C-246/16 della CGUE, è possibile affermare che la stessa ha anche una natura interpretativa, in quanto afferma che comunque i principi di proporzionalità e di neutralità impongono ai legislatori nazionali a) di accordare il diritto all’emissione di una nota di credito e b) di non procrastinare l’esercizio di tale diritto oltre il momento in cui il soggetto passivo segnala l’esistenza di un debito che con probabilità ragionevole non sarà saldato.
Di conseguenza quando, come nel caso dell’Italia, il legislatore non sceglie di accordare il diritto dell’emissione della nota di credito all’apertura della procedura concorsuale, ma in un momento successivo, quest’ultimo non può comunque essere collocato oltre la data in cui l’interessato prova con ragionevole probabilità il mancato pagamento del credito stesso.
Questo permetterebbe, in astratto, al giudice domestico di superare la lettura che l’Agenzia delle entrate e la Corte di Cassazione fanno dell’art. 26, c. 2, e quindi di giungere ad affermare che la valutazione sull’infruttuosità della procedura concorsuale non deve essere condotta sulla base di una valutazione ex post, bensì sulla base di un giudizio prognostico che permetta di sostenere che la procedura, con molta probabilità, rimarrà infruttuosa: è bene ricordare che il giudice nazionale ha comunque l’obbligo di interpretare il diritto nazionale in modo conforme al diritto europeo (CGUE C-106/89 punto 8).
Tuttavia, la vigente formulazione dell’art. 26, c. 2, appare difficilmente superabile in via interpretativa: esso fa espresso riferimento a procedure “rimaste infruttuose”, sintagma che mal si presta ad un’interpretazione adeguatrice alle norme comunitarie.
Di fronte all’impossibilità di risolvere il contrasto in via interpretativa, la CTP avrebbe, quindi, dovuto sollevare una questione di legittimità costituzionale avente ad oggetto l’art. 26, c. 2, indicando come norme violate gli artt. 11 e 117 della Cost. e come parametro interposto l’art. 90 della Direttiva 2006/112/CE (cfr. Corte cost. 269/2017, par. 5.1).
Non ritenendo che una pronuncia della Corte costituzionale possa invadere un ambito riservato al legislatore, la soluzione alla questione potrebbe essere individuata in un intervento normativo che riesca definitivamente a superare l’asimmetria delle disposizioni dettate ai fini delle imposte dirette ed IVA.
Le ipotesi di riscrittura dell’art. 26 (per la verità già avvenuta con la legge di stabilità 2016, ma mai entrata in vigore per effetto di un repentino e inatteso revrirement da parte della legge di stabilità 2017) potrebbero essere diverse.
Il legislatore potrebbe consentire l’emissione delle note di credito già all’apertura delle procedure concorsuali, riconoscendo al pari di quanto previsto dall’art. 101, co. 5, del D.P.R. n. 917/1986, la “definitività” del non pagamento della fattura di default. Oppure, condividendo la proposta dall’Associazione Italiana dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (cfr. denuncia n. 13 del 6 maggio 2019) adottare una soluzione “intermedia” che consenta l’emissione della nota di variazione in diminuzione al verificarsi di elementi oggettivi che “certifichino” l’irrecuperabilità del credito, nonché per i crediti di modesto ammontare quando sia decorso un periodo di sei mesi dalla scadenza del termine di pagamento contrattualmente previsto. Infine, si potrebbe – in ossequio alla sentenza della CGUE C-246/16, individuare un determinato lasso temporale dall’apertura delle procedure concorsuali (5, 6 o 7 anni?), trascorso il quale la nota di credito può comunque essere emessa.
Riferimenti bibliografici essenziali
ADAM R. TIZZANO A., Lineamenti di diritto dell’unione europea, Torino, 2010, pag. 362-364
ANDREANI G. TUBELLI A., Variazioni in diminuzione IVA nella crisi d’impresa, in Fisco, 2019, p. 2628
CONTRINO A. Piani attestati di risanamento, accordi di ristrutturazione e recupero dell’Iva per i creditori, in Corr. trib. 2015, n. 9.
CONTRINO A., Accordi di ristrutturazione, note di variazione IVA e decorrenza delle novità fiscali, in Corr. trib., 2012, n. 36.
BASILAVECCHIA M., Le note di variazione, in Tesauro F (diretta da), L’imposta sul valore aggiunto, Torino, 2001, pag. 639
CENTORE, P., Aritmia della rilevanza delle variazioni IVA, in Corr. trib., 2019, p. 338
CENTORE P., La soluzione (parziale) del rimborso dell’iva nei fallimenti, in Dir. Prat. Trib., 2018, p. 1278
CENTORE P., Le note di variazione Iva a seguito di procedure concorsuali rimaste infruttuose, in Corr.trib., 2010, pag. 2352
DENORA B., Dopo dieci anni di mancato pagamento, una variazione in diminuzione ai fini IVA non si nega a nessuno, in Riv. dir. trib. – On line, 19 dicembre 2017
DENORA B., Procedure concorsuali infruttuose e note di variazione in diminuzione ai fini Iva: la tutela del creditore a fronte dell’inadempimento del debitore, in Riv. dir. trib., I 2016, pag. 641 – 662
FANELLI, Commento all’art. 26 d.p.r. 633/1972, in Centore (a cura di), Codice IVA nazionale e comunitaria, 2015, Milano, p. 1083
PEIROLO M., Rettifica dell’IVA per mancato pagamento al vaglio dell’AIDC, in IVA, 7/2019, p. 7
ROSSETTI D. A. DE PIRRO R., Note di credito IVA in attesa di restyling, in Fisco, 2
Informativa sul trattamento dei dati personali (ai sensi dell’art. 13 Regolamento UE 2016/679)
La vigente normativa in materia di trattamento dei dati personali definita in conformità alle previsioni contenute nel Regolamento UE 2016/679 del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati (Regolamento generale sulla protezione dei dati, di seguito “Regolamento Privacy UE”) contiene disposizioni dirette a garantire che il trattamento dei dati personali si svolga nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone fisiche, con particolare riguardo al diritto alla protezione dei dati personali.
Finalità del Trattamento e base giuridica
Il trattamento dei dati personali è finalizzato a:
– fornire il servizio e/o prodotto richiesto dall’utente, per rispondere ad una richiesta dell’utente, e per assicurare e gestire la partecipazione a manifestazioni e/o promozioni a cui l’utente ha scelto di aderire (richiesta e acquisto abbonamento periodici; richiesta e acquisto libri; servizio di fatturazione; invio periodici in abbonamento postale, invio newsletter rivolte a studiosi e professionisti).
– inviare newsletter promozionale di pubblicazioni a chi ne ha fatto richiesta; ferma restando la possibilità per l’utente di opporsi all’invio di tali invii in qualsiasi momento.
– inviare all’utente informazioni promozionali riguardanti servizi e/o prodotti della Società di specifico interesse professionale ed a mandare inviti ad eventi della Società e/o di terzi; resta ferma la possibilità per l’utente di opporsi all’invio di tali comunicazioni in qualsiasi momento.
– gestire dati indispensabili per espletare l’attività della società: clienti, fornitori, dipendenti, autori. Pacini Editore srl tratta i dati personali dell’utente per adempiere a obblighi derivanti da legge, regolamenti e/o normativa comunitaria.
– gestire i siti web e le segreterie scientifiche per le pubblicazioni periodiche in ambito medico-giuridico rivolte a studiosi e professionisti;
Conservazione dei dati
Tutti i dati di cui al successivo punto 2 verranno conservati per il tempo necessario al fine di fornire servizi e comunque per il raggiungimento delle finalità per le quali i dati sono stati raccolti, e in ottemperanza a obblighi di legge. L’eventuale trattamento di dati sensibili da parte del Titolare si fonda sui presupposti di cui all’art. 9.2 lett. a) del GDPR.
Il consenso dell’utente potrà essere revocato in ogni momento senza pregiudicare la liceità dei trattamenti effettuati prima della revoca.
Tipologie di dati personali trattati
La Società può raccogliere i seguenti dati personali forniti volontariamente dall’utente:
nome e cognome dell’utente,
il suo indirizzo di domicilio o residenza,
il suo indirizzo email, il numero di telefono,
la sua data di nascita,
i dettagli dei servizi e/o prodotti acquistati.
La raccolta può avvenire quando l’utente acquista un nostro prodotto o servizio, quando l’utente contatta la Società per informazioni su servizi e/o prodotti, crea un account, partecipa ad un sondaggio/indagine. Qualora l’utente fornisse dati personali di terzi, l’utente dovrà fare quanto necessario perchè la comunicazione dei dati a Pacini Editore srl e il successivo trattamento per le finalità specificate nella presente Privacy Policy avvengano nel rispetto della normativa applicabile, (l’utente prima di dare i dati personali deve informare i terzi e deve ottenere il consenso al trattamento).
La Società può utilizzare i dati di navigazione, ovvero i dati raccolti automaticamente tramite i Siti della Società. Pacini editore srl può registrare l’indirizzo IP (indirizzo che identifica il dispositivo dell’utente su internet), che viene automaticamente riconosciuto dal nostro server, pe tali dati di navigazione sono utilizzati al solo fine di ottenere informazioni statistiche anonime sull’utilizzo del Sito .
La società utilizza i dati resi pubblici (ad esempio albi professionali) solo ed esclusivamente per informare e promuovere attività e prodotti/servizi strettamente inerenti ed attinenti alla professione degli utenti, garantendo sempre una forte affinità tra il messaggio e l’interesse dell’utente.
Trattamento dei dati
A fini di trasparenza e nel rispetto dei principi enucleati dall’art. 12 del GDPR, si ricorda che per “trattamento di dati personali” si intende qualsiasi operazione o insieme di operazioni, compiute con o senza l’ausilio di processi automatizzati e applicate a dati personali o insiemi di dati personali, come la raccolta, la registrazione, l’organizzazione, la strutturazione, la conservazione, l’adattamento o la modifica, l’estrazione, la consultazione, l’uso, la comunicazione mediante trasmissione, diffusione o qualsiasi altra forma di messa a disposizione, il raffronto o l’interconnessione, la limitazione, la cancellazione o la distruzione. Il trattamento dei dati personali potrà effettuarsi con o senza l’ausilio di mezzi elettronici o comunque automatizzati e comprenderà, nel rispetto dei limiti e delle condizioni posti dal GDPR, anche la comunicazione nei confronti dei soggetti di cui al successivo punto 7.
Modalità del trattamento dei dati: I dati personali oggetto di trattamento sono:
trattati in modo lecito e secondo correttezza da soggetti autorizzati all’assolvimento di tali compiti, soggetti identificati e resi edotti dei vincoli imposti dal GDPR;
raccolti e registrati per scopi determinati, espliciti e legittimi, e utilizzati in altre operazioni del trattamento in termini compatibili con tali scopi;
esatti e, se necessario, aggiornati;
pertinenti, completi e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolti o successivamente trattati;
conservati in una forma che consenta l’identificazione dell’interessato per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali essi sono stati raccolti o successivamente trattati;
trattati con il supporto di mezzi cartacei, informatici o telematici e con l’impiego di misure di sicurezza atte a garantire la riservatezza del soggetto interessato cui i dati si riferiscono e ad evitare l’indebito accesso a soggetti terzi o a personale non autorizzato.
Natura del conferimento
Il conferimento di alcuni dati personali è necessario. In caso di mancato conferimento dei dati personali richiesti o in caso di opposizione al trattamento dei dati personali conferiti, potrebbe non essere possibile dar corso alla richiesta e/o alla gestione del servizio richiesto e/o alla la gestione del relativo contratto.
Comunicazione dei dati
I dati personali raccolti sono trattati dal personale incaricato che abbia necessità di averne conoscenza nell’espletamento delle proprie attività. I dati non verranno diffusi.
Diritti dell’interessato.
Ai sensi degli articoli 15-20 del GDPR l’utente potrà esercitare specifici diritti, tra cui quello di ottenere l’accesso ai dati personali in forma intelligibile, la rettifica, l’aggiornamento o la cancellazione degli stessi. L’utente avrà inoltre diritto ad ottenere dalla Società la limitazione del trattamento, potrà inoltre opporsi per motivi legittimi al trattamento dei dati. Nel caso in cui ritenga che i trattamenti che Lo riguardano violino le norme del GDPR, ha diritto a proporre reclamo all’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali ai sensi dell’art. 77 del GDPR.
Titolare e Responsabile per la protezione dei dati personali (DPO)
Titolare del trattamento dei dati, ai sensi dell’art. 4.1.7 del GDPR è Pacini Editore Srl., con sede legale in 56121 Pisa, Via A Gherardesca n. 1.
Per esercitare i diritti ai sensi del GDPR di cui al punto 6 della presente informativa l’utente potrà contattare il Titolare e potrà effettuare ogni richiesta di informazione in merito all’individuazione dei Responsabili del trattamento, Incaricati del trattamento agenti per conto del Titolare al seguente indirizzo di posta elettronica: privacy@pacinieditore.it. L’elenco completo dei Responsabili e le categorie di incaricati del trattamento sono disponibili su richiesta.
Ai sensi dell’art. 13 Decreto Legislativo 196/03 (di seguito D.Lgs.), si informano gli utenti del nostro sito in materia di trattamento dei dati personali.
Quanto sotto non è valido per altri siti web eventualmente consultabili attraverso i link presenti sul nostro sito.
Il Titolare del trattamento
Il Titolare del trattamento dei dati personali, relativi a persone identificate o identificabili trattati a seguito della consultazione del nostro sito, è Pacini Editore Srl, che ha sede legale in via Gherardesca 1, 56121 Pisa.
Luogo e finalità di trattamento dei dati
I trattamenti connessi ai servizi web di questo sito hanno luogo prevalentemente presso la predetta sede della Società e sono curati solo da dipendenti e collaboratori di Pacini Editore Srl nominati incaricati del trattamento al fine di espletare i servizi richiesti (fornitura di volumi, riviste, abbonamenti, ebook, ecc.).
I dati personali forniti dagli utenti che inoltrano richieste di servizi sono utilizzati al solo fine di eseguire il servizio o la prestazione richiesta.
L’inserimento dei dati personali dell’utente all’interno di eventuali maling list, al fine di invio di messaggi promozionali occasionali o periodici, avviene soltanto dietro esplicita accettazione e autorizzazione dell’utente stesso.
Comunicazione dei dati
I dati forniti dagli utenti non saranno comunicati a soggetti terzi salvo che la comunicazione sia imposta da obblighi di legge o sia strettamente necessario per l’adempimento delle richieste e di eventuali obblighi contrattuali.
Gli incaricati del trattamento che si occupano della gestione delle richieste, potranno venire a conoscenza dei suoi dati personali esclusivamente per le finalità sopra menzionate.
Nessun dato raccolto sul sito è oggetto di diffusione.
Tipi di dati trattati
Dati forniti volontariamente dagli utenti
L’invio facoltativo, esplicito e volontario di posta elettronica agli indirizzi indicati su questo sito comporta la successiva acquisizione dell’indirizzo del mittente, necessario per rispondere alle richieste, nonché degli eventuali altri dati personali inseriti nella missiva.
Facoltatività del conferimento dei dati
Salvo quanto specificato per i dati di navigazione, l’utente è libero di fornire i dati personali per richiedere i servizi offerti dalla società. Il loro mancato conferimento può comportare l’impossibilità di ottenere il servizio richiesto.
Modalità di trattamento dei dati
I dati personali sono trattati con strumenti manuali e automatizzati, per il tempo necessario a conseguire lo scopo per il quale sono stati raccolti e, comunque per il periodo imposto da eventuali obblighi contrattuali o di legge.
I dati personali oggetto di trattamento saranno custoditi in modo da ridurre al minimo, mediante l’adozione di idonee e preventive misure di sicurezza, i rischi di distruzione o perdita, anche accidentale, dei dati stessi, di accesso non autorizzato o di trattamento non consentito o non conforme alle finalità della raccolta.
Diritti degli interessati
Ai soggetti cui si riferiscono i dati spettano i diritti previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/2003 che riportiamo di seguito:
1. L’interessato ha diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile.
2. L’interessato ha diritto di ottenere informazioni:
a) sull’origine dei dati personali;
b) sulle finalità e modalità del trattamento;
c) sulla logica applicata in caso di trattamento effettuato con l’ausilio di strumenti elettronici;
d) sugli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell’articolo 5, comma 2;
e) sui soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati.
3. L’interessato ha diritto di ottenere:
a) l’aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l’integrazione dei dati;
b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati;
c) l’attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato.
4. L’interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:
a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta;
b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.
Dati degli abbonati
I dati relativi agli abbonati sono trattati nel rispetto delle disposizioni contenute nel D.Lgs. del 30 giugno 2003 n. 196 e adeguamenti al Regolamento UE GDPR 2016 (General Data Protection Regulation) a mezzo di elaboratori elettronici ad opera di soggetti appositamente incaricati. I dati sono utilizzati dall’editore per la spedizione della presente pubblicazione. Ai sensi dell’articolo 7 del D.Lgs. 196/2003, in qualsiasi momento è possibile consultare, modificare o cancellare i dati o opporsi al loro utilizzo scrivendo al Titolare del Trattamento: Pacini Editore Srl – Via A. Gherardesca 1 – 56121 Pisa. Per ulteriori approfondimenti fare riferimento al sito web http://www.pacinieditore.it/privacy/
Subscriber data
Subscriber data are treated according to Italian law in DLgs, 30 June 2003, n. 196 as updated with the UE General Data Protection Regulation 2016 – by means of computers operated by specifically responsible personnel. These data are used by the Publisher to mail this publication. In accordance with Art. 7 of the above mentioned DLgs, 30 June 2003, n. 196, subscribers can, at any time, view, change or delete their personal data or withdraw their use by writing to Pacini Editore S.r.L. – Via A. Gherardesca 1, 56121 Ospedaletto (Pisa), Italy. For further information refer to the website: http://www.pacinieditore.it/privacy/
Cookie
Che cos’è un cookie e a cosa serve?
Un cookie e una piccola stringa di testo che un sito invia al browser e salva sul tuo computer quando visiti dei siti internet. I cookie sono utilizzati per far funzionare i siti web in maniera più efficiente, per migliorarne le prestazioni, ma anche per fornire informazioni ai proprietari del sito.
Che tipo di cookie utilizza il nostro sito e a quale scopo? Il nostro sito utilizza diversi tipi di cookie ognuno dei quali ha una funzione specifica, come indicato di seguito:
TIPI DI COOKIE
Cookie di navigazione
Questi cookie permettono al sito di funzionare correttamente sono usati per raccogliere informazioni su come i visitatori usano il sito. Questa informazione viene usata per compilare report e aiutarci a migliorare il sito. I cookie raccolgono informazioni in maniera anonima, incluso il numero di visitatori del sito, da dove i visitatori sono arrivati e le pagine che hanno visitato.
Cookie Analitici
Questi cookie sono utilizzati ad esempio da Google Analytics per elaborare analisi statistiche sulle modalità di navigazione degli utenti sul sito attraverso i computer o le applicazioni mobile, sul numero di pagine visitate o il numero di click effettuati su una pagina durante la navigazione di un sito.
Questi cookie sono utilizzati da società terze. L’uso di questi cookie normalmente non implica il trattamento di dati personali. I cookie di terze parti derivano da annunci di altri siti, ad esempio messaggi pubblicitari, presenti nel sito Web visualizzato. Possono essere utilizzati per registrare l’utilizzo del sito Web a scopo di marketing.
Come posso disabilitare i cookie?
La maggior parte dei browser (Internet Explorer, Firefox, etc.) sono configurati per accettare i cookie. Tuttavia, la maggior parte dei browser permette di controllare e anche disabilitare i cookie attraverso le impostazioni del browser. Ti ricordiamo però che disabilitare i cookie di navigazione o quelli funzionali può causare il malfunzionamento del sito e/o limitare il servizio offerto.
Per avere maggiori informazioni
l titolare del trattamento è Pacini Editore Srl con sede in via della Gherardesca n 1 – Pisa.
Potete scrivere al responsabile del trattamento Responsabile Privacy, al seguente indirizzo email rlenzini@pacinieditore.it per avere maggiori informazioni e per esercitare i seguenti diritti stabiliti dall’art. 7, D. lgs 196/2003: (i) diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali riguardanti l’interessato e la loro comunicazione, l’aggiornamento, la rettificazione e l’integrazione dei dati, la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge; (ii) diritto di ottenere gli estremi identificativi del titolare nonché l’elenco aggiornato dei responsabili e di tutti i soggetti cui i suoi dati sono comunicati; (iii) diritto di opporsi, in tutto o in parte, per motivi legittimi, al trattamento dei dati relativi all’interessato, a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazioni commerciali.
Per modificare le impostazioni, segui il procedimento indicato dai vari browser che trovi alle voci “Opzioni” o “Preferenze”.
Per saperne di più riguardo ai cookie leggi la normativa.