Lavoratori c.d. “impatriati” e periodo minimo di residenza fiscale all’estero: l’Agenzia insiste, con un’interpretazione “additiva”, a richiedere un requisito che non esiste

Di Carlotta Sgattoni -
(Agenzia delle Entrate, risposte ad interpello 12 febbraio 2019, nn. 32 e 36) 1. L’Agenzia delle entrate, con le risposte agli interpelli n. 32 e n. 36, pubblicate il 12 febbraio 2019, è tornata ad esprimersi sui requisiti per l’applicabilità del regime dei c.d. “impatriati” di cui all’art. 16, comma 2, del d.Lgs. n. 147/2015 (per una rassegna, a trecentosessanta gradi, dei pronunciamenti dell’Agenzia sul tema del regime degli impatriati, v. B. IZZO, Il regime degli impatriati: rassegna della prassi amministrativa, in Riv. Dir. trib., Supplemento Online del 23 gennaio 2019). In ispecie, ribadendo quanto già sostenuto nella Ris. Ag. Entr. 6 luglio 2018, n. 51/E e nelle rispos. . .