Perdite “non utilizzabili” e opzioni “non ritrattabili”: qual è il fil rouge?

Redazione
(Corte di Cassazione, Sezione V civile, 18 gennaio 2018, n. 1117) Con la pronuncia in rassegna la Suprema Corte conferma – in continuità con quello che può ormai ritenersi un orientamento consolidato (cfr., tra le tante, Cass. n. 7294/2012, Cass. n. 6977/2015; Cass. n. 19215/2017, richiamate in sentenza) – che “laddove il contribuente in dichiarazione abbia manifestato una volontà, esercitando una opzione, non può, poi, a posteriori, modificare la stessa, neppure attraverso una istanza di rimborso”. Secondo la Cassazione, infatti, “a differenza delle dichiarazioni di scienza suscettibili di essere corrette in caso di errore, le manifestazioni di volontà espresse in dichiarazio. . .