LA CORTE DI CASSAZIONE SI PRONUNCIA SULLA COMPATIBILITÀ DELLA DISCIPLINA ITALIANA SULLE CFC CON IL DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA E LE CONVENZIONI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI

Di Guglielmo Maisto -
Sentenza della Suprema Corte di Cassazione del 16 dicembre 2015, n. 25281 La Suprema Corte si pronuncia per la prima volta in merito alla compatibilità dell’art.167 del d.p.R 22 dicembre 1986, n.917 (“TUIR”) in materia di imprese estere controllate (“CFC”) con il diritto di stabilimento ex art. 54 TFUE e le convenzioni internazionali per evitare le doppie imposizioni. Nella fattispecie oggetto della controversia una società residente in Italia contestava l’imputazione per trasparenza ex art. 167 TUIR dei redditi conseguiti da una società residente nella Repubblica di Cipro controllata indirettamente per il tramite di società controllate residenti rispettivamente in Grecia e F. . .