Motivazione per relationem, onere della prova e poteri del Giudice: il deposito dell’«ambivalente» p.v.c.

Redazione
Cass., sez. V-trib., sentenza 20 gennaio 2016, n. 955 Con la sentenza 20 gennaio 2016, n. 955, la Cassazione si sofferma sulla differenza tra “motivazione” e “fondatezza” di un avviso di accertamento basato su un p.v.c. e ribadisce che l’Agenzia ha l’onere di depositare il p.v.c. necessario a provare i fatti costitutivi della pretesa fiscale, escludendo che il giudice – chiamato ad accertare anche la fondatezza della pretesa – possa prescinderne o possa «sopperire» all’inadempimento istruttorio dell’Agenzia, ordinando il deposito del p.v.c. [ex (abrogato) comma 3 dell’art. 7, D.Lgs. n. 546/1992]. Il caso è particolarmente tortuoso e paradossale. Sebbene la ri. . .